CONFUSIONI

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E’ un’opera composta da atti unici che in apparenza sono debolmente collegati tra loro . Nel primo, Figura materna, una casalinga tagliata fuori dal mondo e incapsulata nel ruolo di madre rivela tutta l’alienazione della sua condizione trattando come bambini una coppia di vicini, mentre il marito, assente per motivi di lavoro, corteggia una ragazza in un bar (secondo atto, Al bar ). Nel terzo, Tra un boccone e l’altro, uno stralunato cameriere assiste impassibile allo svilupparsi di due crisi coniugali in due differenti tavoli. Nel quarto, Due chiacchiere al parco, cinque persone, a turno, cercano invano nel vicino di panchina qualcuno che ascolti i loro drammi esistenziali. Il sottile filo conduttore dell’opera non si trova dunque nella trama, ma in un’atmosfera di profonda incomunicabilità in cui sono immersi, ciascuno a proprio modo, tutti i personaggi, ciascuno chiuso in un personale mondo dove, al di là degli apparenti tentativi di comunicare, non c’è in realtà nessuno spazio per l’altro. Ayckbourn, da grande maestro, tratta la materia con sottile ironia rendendola leggera. Il clima tragicomico e surreale di Confusioni nasce dalla rigidità degli automatismi psicologici dei personaggi e dal loro esasperato egocentrismo che li condanna alla solitudine.

Ogni personaggi fa da due a tre ruoli.

Personaggi: 3 uomini – 2 donne

Autore

Numero di Donne

Numero di Uomini

Supporto Sceneggiatura

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