COCKTAIL PARTY

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La scena è a Londra, in un appartamento di una coppia inglese (Edward e Lavinia Chamberlayne) nel mezzo di un cocktail party dove sono presenti diversi personaggi familiari, ad eccezione di un ospite che nessuno conosce.
Lavinia ha organizzato il party, fuggendo tuttavia di casa, lasciando solo poche righe di commiato al marito: ormai il party è in atto ed Edward deve gestire la situazione, riuscendo a portarlo a termine mentendo agli ospiti sull’assenza di Lavinia. Una volta rimasto solo con l’ospite sconosciuto, gli rivelerà di essere stato lasciato dopo cinque anni di matrimonio.
Con grande sorpresa, lo sconosciuto si offre di riportare Lavinia a casa entro il giorno dopo, a patto che Edward non le chieda dove lei sia stata. Edward accetta e, desideroso di riavere sua moglie, si rende gelido con la sua amante, Celia Coplestone, la quale lo lascia a sua volta dopo aver capito che la loro relazione non ha storia.
Lavinia torna a casa, ma sembra affetta da amnesia: rimasti soli, però, inizia un litigio dove si rinfacciano le crepe della loro relazione. In realtà Lavinia ha plagiato il marito che, persa Celia, si ritrova solo ed intrappolato in una situazione di svantaggio. Edward decide così di farsi curare dallo psicologo Sir Henry Harcourt Reilly, il quale altri non è che l’ospite sconosciuto del suo party, al quale confessa di detestare sua moglie ma di come sia da lei dipendente, proprio perché lo ha privato della libertà. Reilly gli suggerisce di comparare la sua patologia con quella di un altro paziente, per trovare una possibile cura: Edward accetta ma l’altro paziente è Lavinia, la quale confessa di essere mancata da casa a causa di un ricovero dovuto ad un collasso nervoso. Motivazione, l’essere stata lasciata dall’amante ed amico di famiglia Peter Quilpe, poiché quest’ultimo si è innamorato di un’altra donna, che si scopre essere proprio Celia. I coniugi si confessano le proprie infedeltà e constatano come i rispettivi amanti li abbiano traditi intrecciando tra loro una relazione. Reilly emette la sentenza: Edward è incapace di amare e Lavinia non sa essere amata. Proprio per questo motivo sconsiglia loro di avere relazioni extra-coniugali, perché destinate a fallire: non resta loro che tornare assieme cercando di curare le reciproche carenze.
Anche Celia è paziente di Reilly: nel corso di una seduta gli racconta di aver amato un uomo in cui ha visto qualcosa che in realtà non esisteva. È anche disperata dall’assenza di Peter Quilpe che, convinto che Celia non lo ami più, è tornato nella natia California sotto consiglio dell’amico Edward il quale ovviamente ignorava la relazione che lo stesso aveva con sua moglie Lavinia. Reilly, il quale nota la vocazione di Celia al sacrificio, le consiglia o di vivere una vita senza trasgressioni o di farsi ricoverare in una clinica anomala per placare i suoi sensi di remissione. Celia accetta la seconda opzione.
Due anni dopo gli ospiti si ritrovano in casa Chamberlayne per l’ennesimo cocktail party: Peter Quilpe, tornato dalle Indie dove stava girando un film, chiede di Celia. Ma gli ospiti sono costretti a rivelargli che la ragazza, ricoverata in un’isola sperduta in una clinica particolare, è stata uccisa dai cannibali che, afflitti da una pestilenza, la scelgono come vittima sacrificale. La scena si chiude con il ritorno alla normalità sociale apparente di Edward e Lavinia.

10.0015.00 IVA esclusa

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Personaggi:  5 uomini – 4 donne

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Numero di Donne

Numero di Uomini

Supporto Sceneggiatura

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