JILL E JACK

“Jill e Jack” è una breve opera di critica sociale tipicamente “osborniana”, che colpisce e fa riflettere. L’attenzione è rivolta al frivolo mondo dell’alta società, fatto di persone vuote e superficiali, che vivono nella convinzione che la vera felicità sia possibile solo soddisfacendo i propri capricci, anche a costo di usare gli altri per raggiungere i propri scopi. Jill è una ricca donna d’affari: possiede tutto tranne l’affetto sincero. Jack, invece, è un giovane arrampicatore sociale, che cerca in tutti i modi di inserirsi nel patinato mondo dello spettacolo. Dopo una breve panoramica degli aspetti salienti della loro vita quotidiana, i due si incontrano per cenare insieme e per finire tristemente a casa di lei. Ma non tutto si risolve come auspicato da Jill: alla sua proposta di matrimonio, il giovane arrivista si tira indietro, esprimendo chiaramente la sua incapacità di rinunciare alla propria vita e libertà per diventare prigioniero del lusso, alla mercé di una donna ricca. Un finale a sorpresa, un messaggio positivo anche se idealista, che sottolinea come talvolta la bellezza della semplicità riesca a contagiare anche un essere umano come Jack, apparentemente superficiale, il quale rivela il suo realismo, rinunciando all’appetitosa offerta di una donna che pretende di poter comprare ciò che desidera, con il denaro.