LILLY, LA VAGABONDA

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Quanto è importante condividere “la propria strada” con un animale domestico lo sa soltanto chi ha fatto questa scelta: un raggio di sole che filtra dalla finestra anche in momenti di buio totale. Gli animali e l’uomo, si sa, vivono da sempre un rapporto simbiotico, in cui uno ha sempre qualcosa da offrire all’altro, senza chiedere nulla in cambio. E’ dimostrato a livello scientifico di come la presenza di un amico a 4 zampe migliori la vita, sia emotivamente che fisicamente. Molti sono gli animali che vengono utilizzati a scopo terapeutico (numerosi sono i vantaggi che derivano dalla pet-therapy).
Lilly la vagabonda, commedia divertentissima e piena di humor, ci racconta infatti, di come un cane possa, alle volte, dare una svolta alle nostre vite, riuscendo a collegare persone tra loro, in un mondo che gli uomini stanno facendo diventare sempre più estraneo e impersonale.
Grottesca e brillante, la commedia è anche la storia di un uomo, Giorgio, in crisi per il suo lavoro che non ama più (“Vogliono che mi occupi di valute, mercati valutari, derivati. Non ce la faccio. Cosa c’è dietro le valute? Altre valute. E cosa c’è dietro quelle? E chi lo sa? Niente da toccare, niente da vedere. E’ troppo astratto. E secondo me è anche pericoloso. Mi sa di gioco sporco”). Ma Giorgio è anche in crisi con la bella moglie Carla. Con i figli ormai lontani ed autonomi, l’incontro con la bastardina cambia il destino di quest’uomo, fermo ad un preoccupante bivio della sua vita. Il testo è una deliziosa fantasia, ma anche uno sguardo psicologico molto approfondito sul mondo borghese, nel quale piomba la cagnolina Lilly che invade la scena con la sua libertà di cane. Incapace di calcoli, incapace di fingere, libera da imposizioni e convenzioni la cagnetta farà riscoprire a tutti la semplicità dell’istinto e dell’amore che i suoi padroni avevano dimenticato, persi nel lavoro, nel matrimonio, nella routine, nelle delusioni, nella stanchezza, nell’incomunicabilità. L’idea chiave del testo è che il ruolo della cagnolina sia recitato da un’attrice, quindi dimenticate Lassie, Rin Tin Tin, Asta, Rex, Sansone o la carica dei 101 e preparatevi ad una eccitante novità.
Lilly la vagabonda, un inno, all’amore, un inno alla vita.
Dal 23 novembre al 17 dicembre Pietro Longhi, Rita Forte, Milena Miconi con Riccardo Castagnari saranno in scena con “LILLY LA VAGABONDA” di A.R. Gurney. Scene di Lollozolloart, costumi di Lucia Mariani e la regia di Maria Cristina Gionta.
A tutti gli amanti degli animali, che dimostreranno di avere un cane, un gatto un pesce rosso, un criceto, un canarino, un coniglio, un pappagallo, avranno diritto ad una riduzione sul costo del biglietto.

http://www.evershow.it/a-roma-dal-23-novembre-lilly-la-vagabonda-al-teatro-manzoni/

http://www.postitroma.it/tutto-esaurito-alla-prima-di-lilly-la-vagabonda-al-teatro-manzoni/

 

10.0015.00 IVA esclusa

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Personaggi: 2 uomini – 2 donne

 

SINOSSI

Si tratta di un ménage à trois di tipo tutto particolare. Greg torna a casa accompagnato da Sylvia, una splendida vivace biondina che ha appena incontrato nel parco. Lui è un po’ preoccupato (ed ha ragione) per come Kate, sua moglie, prenderà l’arrivo di Sylvia che, dal canto suo, corteggia Greg, lo paragona ad un Dio, e se deve stare un po’ ferma, sta seduta per terra, appoggiata alla gamba di lui, con gli occhi adoranti fissi sul suo volto. Quale uomo potrebbe resistere? La storia della commedia è quindi la storia di un romantico triangolo amoroso tra Greg, Kate e Syvia, che altri non è che una bastardina che ha deciso che Greg deve essere il suo padrone. Greg, dal canto suo, è in crisi con la propria vita ed il lavoro: e l’occuparsi di Sylvia gli sembra dare un nuovo senso, un nuovo valore alla vita di tutti i giorni. D’altro canto, Kate non vuole un cane: ormai ha dei figli fuori casa, ha trovato un lavoro di insegnante presso il locale liceo, e non sopporta il nuovo impegno che il cane comporta. Kate sviluppa ben presto una fortissima gelosia nei confronti di Sylvia, e sembra che il suo matrimonio con Greg rischi di finire bruscamente, quando lui, posto dinnazi a un fatidico “O lei o io!” non sa che pesci pigliare. Il lieto fine è comunque assicurato: non a caso di tratta di una “romantic comedy” di un autore, A.R. Gurney, esperto nel genere.

Autore

Numero di Donne

Numero di Uomini

Supporto Sceneggiatura

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