L’IMPERATORE JONES

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Andò in scena per la prima volta nel 1920 a New York. Il dramma si ispira probabilmente al capo della rivolta nera di Haiti, di un secolo prima. Il protagonista porta alla ribellione e alla libertà il suo popolo, rendendolo padrone del suo destino. Ma il potere lo inebria ed egli diventa più tirannico e crudele dei bianchi. Né egli né i suoi, pur anelando alla libertà, sono in grado di usufruirne. Nel suo inconscio di agitano forze oscure che non riesce a controllare, che lo ossessionano. Sono le informi paure che il negro non è riuscito ancora a dominare e che si impadroniscono di lui no appena tenta di costruirsi una vita, appena cerca di esercitare il potere, mentre opprime i suoi simili non sapendo controllare lo sbocco dei suoi istinti primordiali. Non riesce a fare il salto qualitativo dalla tribù alla società. O’Neill esprime in un amplissimo monologo a quadri staccati l’ascesa al trono e la caduta del protagonista con un ritmo ossessivo e allucinante. Jones, che aveva cinicamente sfruttato gli indigenti, la sua gente, beffandosi della loro ingenuità e della fiducia che essi avevano riposto in lui, rimarrà vittima alla fine dei suoi stessi errori e delle sue nefandezze.

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Personaggi: 3 uomini – 1 donna

Autore

Numero di Donne

Numero di Uomini

Supporto Sceneggiatura

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